Buona Vacanza… anche al tuo cervello

Una nuotata in un mare limpido e fresco, la pennichella in spiaggia sotto l’ombrellone, la camminata sulle vette al fresco oppure la lettura di un intero romanzo. Tenere lontano lo stress, le preoccupazioni della vita, tutte quelle piccole grandi ansie con cui abbiamo a che fare durante l’anno. E’ ciò che la maggior parte di noi cerca di fare nelle vacanze estive. Ma soprattutto in vacanza troviamo finalmente del tempo per noi!

Una vera rarità per molti e, secondo me, le rarità vanno valorizzate il più possibile! Ma come?

Prima di affrontare il come, parliamo del perché abbiamo una grande opportunità da sfruttare in vacanza, per noi stessi.

Cervello in vacanza

Ti sei mai chiesto cosa succede nel tuo cervello quando la mente non sta facendo nulla di particolare, cioè quando stai vivendo gli scenari vacanzieri descritti sopra?
Si scoprono cose veramente interessanti.

Intanto devi sapere che il cervello è soltanto il 2% del peso corporeo ma consuma il 20% della totalità dell’energia che il corpo intero brucia. Ho pensato che probabilmente, “a riposo”, consumasse molto meno. Invece no! Soltanto il 5% in meno rispetto al cervello utilizzato durante un lavoro di alta concentrazione.
Allora tutta quella energia consumata dove va a finire? Perché il nostro cervello, nonostante sia a riposo, consuma così tanto?

Lo stato del cervello a riposo è definito dagli scienziati DMN (Default Mode Network), che può essere descritto come un insieme di regioni cerebrali che presentano una maggiore attività durante i periodi di riposo piuttosto che nei periodi di performance in compiti che richiedono un lavoro cognitivo importante.

La cosa estremamente interessante è che, ricerche nel campo delle neuroscienze hanno individuato un legame tra lo stato DMN e l’intelligenza generale e la creatività.

Degli scienziati hanno dimostrato, attraverso esperimenti basati su test e Imaging cerebrale su alcuni volontari, che le persone che hanno avuto una maggiore attività nelle zone DMN durante il riposo hanno ottenuto punteggi superiori nei test di intelligenza e creatività rispetto agli altri.

Da questi dati si ipotizza quindi che, durante il periodo DMN, il cervello sia sottoposto a processi biochimici specifici per aumentare l’integrità e l’efficienza del sistema e delle sue trasmissioni.

Da tutto questo cosa possiamo dedurre?

Il cervello non ha la modalità ON-OFF. E’ invece un sistema dinamico, continuamente in funzione che ottimizza i propri processi nelle varie fasi di stato in cui si trova.
In particolare, nello stato di riposo DMN, il cervello è predisposto ad aiutarci in creatività e intelligenza generale.

Perché non utilizzare allora questa grande opportunità al meglio?
Far funzionare il cervello, con consapevolezza, non significa per forza faticare!

Ti propongo alcune possibilità, a cui potrai ispirarti per rendere proficua ed utile la tua vacanza estiva di relax e divertimento.

Un Libro Consigliato

Prepara prima il tuo cervello

Il passaggio da “lavoro frenetico” a “ozio puro” è uno shock per il nostro cervello.

Inizia ad entrare lentamente in una modalità vacanza, magari la settimana precedente della partenza.
Se solitamente lavori in pausa pranzo davanti al Computer con un panino in mano, esci a fare una passeggiata.
Se di solito fai straordinari, esci all’orario standard. Se lavori di sera, evitalo!

In questo nuovo tempo libero probabilmente programmerai nella tua testa la vacanza, i posti che visiterai, immaginerai le nuove persone che incontrerai etc., tutte attività legate allo stato DMN (associato al daydreaming o sonno leggero).

Facendo questo creerai una breve abitudine che ti consentirà di prolungare l’effetto vacanza al tuo rientro, oltre a goderti meglio le tue ferie.

Durante la vacanza

Ho letto di alcuni Coach che propongono di suddividere la vacanza in due parti e mi è parso interessante condividere questa possibilità.

Parte prima

La prima parte della vacanza è quando ci si lascia andare, dove la routine si è spezzata ed il pensiero diventa più flessibile, rilassato. In questi momenti siamo distanti dalla nostra solita vita e quindi anche dai nostri soliti problemi..
Dando meno peso alle ansie e alle preoccupazioni, abbiamo la possibilità di osservare in maniera più distaccata il nostro passato, da una prospettiva completamente diversa e probabilmente, con una visione più ampia e panoramica.

Come utilizzare al meglio questa situazione?

Facendo a noi stessi domande curiose ed aperte a risposte multiple. Magari quando sei spaparanzato in spiaggia oppure quando, in cima ad una vetta, contempli l’orizzonte.
(Sappiamo che questa fase favorisce anche l’intuizione)

Alcuni esempi di domande:

  • Da questa nuova prospettiva è cambiato qualcosa che potrebbe essermi utile per…?
  • Quali sono i risultati più importanti che ho raggiunto? Quali talenti e quali competenze ho utilizzato? Come potrei migliorarle?
  • Rispetto al raggiungimento dei miei obiettivi, cosa mi servirebbe che ancora non ho?
  • C’è qualcosa che non mi è utile e che potrei buttare via al mio rientro?
  • Quali sono gli elementi che concorrono al mio stress e su quali potrei intervenire?
  • Cosa potrei portare a casa dalle vacanze che possa riutilizzare per migliorare qualcosa della mia vita quotidiana?

Questo ti consentirà di sviluppare diverse possibilità di miglioramento del tuo futuro, molte delle quali completamente nuove, che potrebbero trasformarsi poi in vere e proprie azioni strategiche concrete.

Parte seconda

Prepara il tuo cervello al rientro, almeno qualche giorno prima.

Queste sono alcune attività che puoi fare:

  • Avvicina la sveglia del mattino il più possibile all’ora consueta.
  • Riserva un paio di ore ad attività cognitive focalizzate. Per esempio potresti iniziare a sistemare le email, verificare gli appuntamenti in agenda, in modo da non rientrare immediatamente al lavoro con l’affanno e prolungando invece gli “effetti vacanza”.
  • Verifica tra le possibilità che ti sono venute in mente quelle che vuoi portare avanti.
  • Pianifica le azioni da concretizzare al tuo rientro.

Rientro dalla vacanza

È facile che le buone intenzioni volino via quando torni a casa ed inizi a lavorare.

Le interferenze possono essere molte tra te e la costruzione della realtà alternativa che hai sognato in vacanza.
Ad alcune persone capita addirittura di incorrere in una “sindrome da post vacanza”, con sintomi di stanchezza, ansia, tristezza, battito accelerato, che sostanzialmente li blocca in un presente infelice e insoddisfacente.

Quindi è fondamentale accettare il ritorno alla normalità non come un passo all’indietro ma come una vera opportunità di cambiamento consapevole.

In vacanza è facile immaginare e sognare molto chiaramente il futuro che desideriamo ed è importante mantenere nel tempo questo slancio e questa chiarezza.

Perché sostanzialmente le persone che si realizzano veramente sono quelle con le idee chiare e la costanza di fare un piccolo passo ogni giorno verso il traguardo.

Piccolo Tip: trova una modalità che in caso di necessità, ti possa riportare alla chiarezza e all’entusiasmo che avevi in vacanza, facendoti rivivere l’esperienza. Puoi utilizzare la tecnica dell’ancoraggio della PNL ad esempio.

Conclusione

Le vacanze sono una grande opportunità per coltivare in noi un cambiamento nel nostro modo di pensare, un’evoluzione nella visione strategica della nostra vita e dei nostri desideri.

Abbiamo imparato che, proprio durante il meritato riposo, il nostro cervello ci può supportare efficacemente in termini di creatività e di intelligenza generale.
Usiamolo! 🙂

“Ha ottenuto tutti i voti (un consenso unanime) chi ha mescolato l’utile al dolce” (Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci) diceva Orazio.

In sostanza: Raggiunge l’Eccellenza chi sa unire l’utile al dilettevole!

Buone Vacanze!!!!!

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