Capita a tutti di sentirsi insoddisfatti di tanto in tanto. Questo sentimento può essere legato ad una condizione personale, come una relazione, oppure ad una condizione professionale, come ad esempio un ambiente di lavoro lontano dalle nostre aspettative. In alcuni casi, l’insoddisfazione è anche un ottimo “motore” per generare una reazione e un desiderio di cambiamento. Ma che succede quando l’insoddisfazione è cronica?
Partiamo da un presupposto: nessuno ha una vita perfetta in ogni momento. Ci sono delle circostanze in cui non stiamo bene con noi stessi, ci sentiamo schiacciati in una condizione che non ci appartiene e da cui vorremmo liberarci. A me, ad esempio, è capitato quando lavoravo come dipendente e sentivo il mio ambiente di lavoro come opprimente e depotenziante rispetto alle mie aspettative. Questo mi generava un grosso senso di frustrazione e mi ha fatto sentire insoddisfatto per un po’.
Ma questa sensazione “cronica” ha altre radici. In generale, l’insoddisfazione cronica ha a che fare con due cose: un “distacco” dalla realtà e un disinteresse nel lavorare attivamente per cambiare ciò che non ci piace.
Perché ci sentiamo sempre insoddisfatti?
Come ti dicevo, la sensazione di perenne insoddisfazione può essere legata a diversi fattori. Vediamo se tutto questo ti suona familiare…
- Perfezionismo. La ricerca della perfezione a tutti i costi è estenuante e ti dà sempre quella sensazione di “non arrivare”mai
- Convinzioni limitanti. Qual è il dialogo che hai con te stesso? Se il tuo giudizio nei tuoi confronti è sempre negativo, è facile credere che tu ti senta perennemente un senso di insoddisfazione addosso
- Assenza di obiettivi. Non avere obiettivi significa non poter monitorare ciò che fai. Questo vuol dire che non saprai mai se le attività che metti in atto ti stanno portando dove vorresti effettivamente arrivare
- Immobilismo. Se hai degli obiettivi e li raggiungi, può seguire una fase di “immobilismo” in cui ti senti come “vuoto”, perché hai dato tutto per raggiungere quella meta. L’immobilismo può darti quella sensazione di insoddisfazione a lungo termine
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Come smettere di essere insoddisfatti?
Non c’è una sola strada per smettere di essere insoddisfatti. Sicuramente è importante essere sincero con te stesso e capire le radici di questa insoddisfazione, per agire direttamente alla fonte. Spesso, però, agire alla fonte significa applicare dei cambiamenti radicali che possono essere impegnativi da mettere in atto. Ecco perché puoi seguire degli step graduali e vedere questo cambiamento avanzare passo dopo passo.
#1 – Abbandona il perfezionismo
Si, questo è decisamente il passo primario da fare. Abbandona il perfezionismo: la perfezione non esiste, non è raggiungibile. Se anche tu stai rimandando un cambiamento perché “non è il momento giusto” o perché “la situazione non è ideale”, voglio dirti una cosa: probabilmente sono solo alibi. Agire, anche a piccoli passi, è meglio di rimanere fermi ad aspettare il “momento perfetto”. A volte, per ottenere ciò che cerchi, devi assumerti dei rischi. Agire significa prendere coscienza che la perfezione non esiste e che puoi fare il tuo meglio per arrivare dove vuoi. L’importante, però, è iniziare.
#2 – Datti degli obiettivi
Avere una guida è fondamentale per sentirti davvero soddisfatto fino in fondo. Questa guida è rappresentata dagli obiettivi.
Che cosa vuoi ottenere davvero? Un lavoro migliore, una relazione migliore, dei rapporti migliori?
Immagina questo grande obiettivo come una montagna da scalare a piccoli passi. Identifica i passi che possono condurti alla vetta e mettili per iscritto. Associa ad ogni passo un tempo e una metrica di controllo: ad esempio, se il tuo obiettivo è metterti in proprio e lasciare il lavoro dipendente, un primo passo potrebbe essere quello di trovare dei clienti. Per temporizzare l’obiettivo e renderlo specifico e misurabile, potresti formularlo così:
Voglio trovare 3 clienti entro i prossimi trenta giorni
#3 – Migliora il dialogo interiore
La negatività è una pessima compagna di vita. Attenzione, non ti sto assolutamente dicendo che il “pensiero positivo” eliminerà magicamente i tuoi problemi. Non è così. Ma spostare l’attenzione su qualcos’altro può aiutare a toglierti delle convinzioni limitanti e dei sensi di colpa che ti impediscono di essere soddisfatto. Perciò, ricorda che:
- Vedere sempre del male in ogni cosa può generare un infinito loop negativo. Prova a chiederti se le cose stanno veramente così o se ci sono altre interpretazioni
- Dire a te stesso: “Se solo le cose fossero andate in questo modo” o “Ma perché sempre a me” non ti aiuterà a migliorare le cose. Anzi. Pensaci un attimo: in che modo rimuginare sugli eventi di cui non hai alcun controllo può aiutarti a sentirti meglio? Perciò, ti consiglio davvero di impiegare il tuo tempo in qualcosa di diverso
#4 – Celebra i tuoi successi
Evitare di gratificare i tuoi successi contribuisce molto ad alimentare il senso di insoddisfazione. Se quando raggiungi un traguardo non festeggi mai i tuoi successi e non ti premi, è facile pensare che tu non abbia fatto abbastanza e che c’è sempre qualcosa di più grande da raggiungere. Puoi avere obiettivi più grandi, ma…goditi il presente! Gratifica te stesso per quello che hai ottenuto oggi. Ti aiuterà a pianificare con più energia quello che puoi ottenere domani.
#5 – Cambia il tuo focus
Come ti dicevo, le cose a cui fai attenzione e ciò su cui ti concentri possono fare la differenza. Ad esempio, trovare decine di auto-giustificazioni per non cambiare ti allontana dalla soddisfazione che vorresti raggiungere. Dire sempre: “Si, mi piacerebbe lavorare in proprio, ma non sono abbastanza bravo / capace / maturo” è solo un modo per prendere tempo e rimanere immobile. La strategia è sempre la stessa: agire, a piccoli passi.
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