Le 7 trappole mentali da evitare

Come sappiamo, gli elementi base del nostro cervello sono i neuroni. Sono cellule che trattano e trasmettono informazioni. Essi creano tra loro delle connessioni che formano la nostra rete neuronale.

Quando noi pensiamo o facciamo qualcosa, il cervello attiva dei percorsi neuronali.
Quando noi ripetiamo la stessa azione o lo stesso ragionamento, il cervello tenderà ad utilizzare sempre lo stesso percorso neuronale utilizzato in precedenza.
Continuando a ripeterli nel tempo, essi diventeranno le nostre abitudini, le nostre modalità standard di pensiero e di comportamento.

Ovviamente questa condotta messa in atto dal cervello è molto utile.
Avere una scorciatoia che eviti di dover ripensare a tutto ciò che facciamo, ci permette di ampliare le nostre possibilità e le nostre azioni.
Immaginiamo cosa accadrebbe se dovessimo riflettere su azioni che facciamo abitualmente come camminare, mangiare, bere, parlare. Pensiamo ad esempio quando guidiamo l’automobile. Saliamo, la accendiamo e partiamo, probabilmente pensando a tutt’altro.

Quindi il cervello, quando ha di fronte schemi di comportamento e di pensiero già ripetuti, inserisce una sorta di pilota automatico, perché non ha bisogno di cercare nuove informazioni.
E noi non ci accorgiamo neppure degli automatismi che mettiamo in atto perché il funzionamento dei neuroni sfugge alla nostra consapevolezza.

Il pilota automatico però, in alcuni casi, può essere molto pericoloso perché ci impedisce di essere attenti, presenti nel “qui e ora”, di valutare correttamente la realtà e le azioni da intraprendere.
Se il nostro cervello ritiene già di avere le informazioni sufficienti, non perderà tempo nel cercare altre possibilità e si rifugerà nelle modalità di fare/essere che già conosce.

Il pilota automatico ci porta a presumere di sapere cosa accadrà in una determinata situazione e tenderemo a non cercare nuove informazioni o nuove opportunità.
La cosa più grave che possiamo fare in questo contesto è prendere delle decisioni importanti!

Cosa possiamo fare concretamente per accorgerci di essere in modalità “pilota automatico” e disinserirlo per tornare consapevolmente presenti?

Iniziamo con il riconoscere le sette principali trappole mentali in cui potremmo cadere.

Le trappole mentali (Bias Cognitivi) sono delle modalità di pensiero che possono impedirci di essere consapevoli, presenti, funzionali ed efficaci.
Possono portare effetti indesiderati come stress o auto valutazioni disfunzionali della propria autostima.

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1 – Tendenza alla sciagura

Ci tormentiamo con pensieri angoscianti su scenari futuri o interpretiamo negativamente gli eventi.

Ad esempio, se il capo non ci ha interpellato durante una riunione, pensiamo che sta per licenziarci; se vediamo un neo arrossato siamo già convinti di avere chissà cosa; se ancora non è arrivata la conferma d’ordine di un cliente sappiamo già che è andato dalla concorrenza.

Sicuramente preoccuparsi è una reazione positiva che ci consente di evitare pericoli, che può spingerci ad agire o a prendere una decisione.

Ma preoccuparsi continuamente, mettere sempre al primo posto nei nostri pensieri le possibilità di catastrofe, convincersi che comunque qualcosa andrà storto, non farà altro che rinforzare i relativi percorsi neuronali, trasformando questo atteggiamento in un nostro modello di default.
Così facendo permettiamo agli scenari negativi futuri di influire e dominare il nostro presente.

2 – Conclusioni e giudizi affrettati

Giudicare o decidere un’azione prima di avere sufficienti informazioni o prima di aver considerato tutti gli elementi utili.

Facciamo un piccolo test:
Ad una festa vi presentano Paolo, un amico di un vostro amico.
La vostra sensazione è che sia una persona introversa.
Non sapete che lavoro faccia Paolo, alcuni dicono il bibliotecario, altri sostengono che sia un agente di commercio.
Secondo voi qual’è il lavoro di Paolo?

Siete tentati di dire bibliotecario?
Probabilmente secondo voi, un agente di commercio è di solito una persona estroversa, oppure non avete mai conosciuto un agente di commercio introverso.

Come abbiamo detto poco fa, il nostro cervello tende a prendere scorciatoie senza che noi ce ne accorgiamo.

Allora ricordiamoci che quando diamo dei giudizi affrettati, ci stiamo basando su informazioni incomplete o su nostre esperienza passate per prevedere un risultato futuro.

3 – Visione a tunnel

Quando guardiamo qualcosa attraverso un tubo di cartone cosa vediamo?
Ma soprattutto, cosa non vediamo?

Con questa modalità, la nostra mente esclude possibilità alternative.
In alcuni casi è estremamente utile per focalizzarsi su un obiettivo ed escludere ciò che è superfluo.
Ma in altri può diventare un grosso problema.

La visione a tunnel può legare la persona al futuro o al passato, togliendo la consapevolezza del presente.

Ad esempio, pensando solamente al futuro, a come sarà la nostra vita quando avremo raggiunto il nostro obiettivo, rischiamo di perdere la concentrazione su ciò che è necessario fare oggi, senza vivere le emozioni e le esperienze che stiamo facendo.
Nell’altro senso, se ci focalizzassimo solo sul passato, rimarremmo bloccati sull’occasione della nostra vita che crediamo perduta per sempre, oppure sul posto di lavoro che non abbiamo ottenuto, o ancora sui bei tempi passati.

Basare la nostra soddisfazione su un evento futuro o su uno passato, preclude la possibilità di essere soddisfatti oggi.

Non permettiamo al futuro ed al passato di dominare il presente.

4 – Trappola mentale della conferma

Cercare informazioni che confermino la nostra modalità di pensiero, le nostre decisioni.

Un esempio: abbiamo bisogno di un collaboratore per un progetto ma vorremmo escludere Gianni (una figura esperta) perché anni fa si dimostrò inaffidabile.
Per rassicurarci della scelta fatta, chiamiamo un collega che partecipò al vecchio progetto , sapendo già che confermerà la nostra scelta.

Se analizziamo la situazione, noi abbiamo già preso la decisione di escludere Gianni, basandoci sostanzialmente sul passato.
Abbiamo cercato prove a sostegno della nostra idea evitando di acquisire informazioni aggiornate (Infatti Gianni, oggi, è una persona diversa, cresciuta in affidabilità e professionalità).

Spesso ci è utile basarsi sull’esperienza passata ma talvolta può essere fuorviante perché escludiamo a priori un aggiornamento di informazioni e non valutiamo correttamente lo scenario.

Questa trappola mentale è alla base del pregiudizio: giudicare qualcosa o qualcuno su opinioni o emozioni preconcette, senza ricercare nuove informazioni e senza il proprio ragionamento.

5 – Trappola mentale della conformità

Adeguarsi al modello di pensiero comune.

Andare contro corrente non è istintivo per l’essere umano. Adeguarsi al pensiero comune permette di socializzare maggiormente, di creare relazioni personali.

L’attenzione è da porre sulla facilità di rimanere intrappolati in una interpretazione univoca delle informazioni e quindi poter vedere da una sola prospettiva il contesto.

Non sempre è utile allinearsi, in particolare quando le convinzioni o le opinioni altrui producono in noi effetti disfunzionali o emozioni negative e distruttive.

6 – Trappola mentale dei costi sommersi

Tutti i costi, intesi in termini di tempo, di impegno, di fatica e di denaro che abbiamo speso per arrivare sino ad oggi e che non possiamo più recuperare.

Questa trappola fa riferimento a quelle situazioni in cui le persone ad esempio dicono: “Ho sbagliato ma ormai è troppo tardi. Con tutto quello che ho fatto sino ad oggi non posso cambiare….

I costi sommersi possono indurci a valutazioni e scelte che non portano benefici.
Il passato non è più sotto il nostro controllo perché è diventato immodificabile e quindi dovremo tenerne conto in maniera relativa e funzionale per noi stessi.

Un esempio calzante potrebbe essere quella di continuare ad insistere in un’impresa o in un idea imprenditoriale che sarebbe meglio abbandonare perché non porta benefici ma, dato che abbiamo speso molto, non ci permettiamo di rinunciare.

È ovvio che si deve fare di tutto per raggiungere un obiettivo ma bisogna essere consapevoli nel porsi dei limiti.

Se non accettiamo di rinunciare, permettiamo al passato di dominare il nostro presente e di influire sulle scelte del futuro.

7 – Trappola mentale della colpa

Dare la responsabilità di una situazione negativa a qualcuno o a qualcos’altro.

Come le altre trappole, il gioco dello scaricabarile è una scorciatoia, che ci rende leggeri da colpe e da responsabilità.

Purtroppo però è un modello estremamente controproducente.

Cercare i colpevoli è un modo per non accettare l’evento che è successo e quindi per non prendersi la responsabilità di fare qualcosa oggi per cambiare la situazione.

Un fatto che è accaduto nel passato probabilmente non è più modificabile in alcun modo e quindi andrebbe accettato.

Conclusioni

Queste sono le sette principali trappole mentali (Bias Cognitivi) in cui possiamo incorrere in tutti gli ambiti della nostra vita, che siano di natura personale o professionale.

Imparare a riconoscerle è un primo passo verso una maggiore consapevolezza di noi stessi.

I principali risultati da raggiungere, secondo me, sono:

  1. Riconoscere le nostre modalità di pensiero e di azione
  2. Scoprire se sono funzionali per i nostri obiettivi e per la nostra felicità
  3. Imparare a cambiarli in maniera funzionale

Tante sono le possibilità ed i percorsi formativi che possiamo sperimentare, ognuno di noi deve scoprire quello più adatto a se stesso.

Personalmente mi rivolgo a colleghi Coach per lavorare su di me, sulla mia consapevolezza e per migliorarmi costantemente.
Ho trovato il Coaching uno strumento cosi utile che tempo fa ho deciso di studiarlo e di frequentare una delle migliori scuola italiane.
Oggi sono un Coach professionista e anche grazie alle mie nuove competenze, capisco quanto sia facile cadere in trappola senza nemmeno accorgersene.

Tu ci sei mai caduto?

Fonti: WikipediaIl Sole 24 OreImmagine – Libro: Mindfulness: Be Mindful. Live in the Moment

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